Letture al kg

Davvero ho letto tutto? Tutti i chili di carta messi in valigia?

A 1400 metri, un’amena località montana battuta da una pioggia estiva incessante non potrà certo regalarmi il piacere di una libreria.

Si va in paese. 1500 abitanti, alimentari, macelleria, ristorante (il), farmacia.

Va bene, si procede per grandezza. Paese successivo, 5000 abitanti. Centro storico, pizzerie, gelaterie, fiera, mercatino e…un banchetto di libri usati (wow!).

Gioia, entusiasmo…vanno spegnendosi. Beh, certo, usati, dati via…ci sarà pure un motivo. Albi da colorare dati via prima di colorarli…e ci sarà un perché; enciclopedie d’arte con le pagine strappate, libri sui fenomeni paranormali, il sesso-fai-da-te anni 70 e tanta tanta polvere.

Il paese successivo è ancora più grande. Mi offre un abito in saldo da Max&co, un jeans trendissimo di Guru, ma posso leggere solo in una cartolibreria col cartello vendesi. E anche qui, se la vende, ci sarà un perché.

Ma in questa montana regione del bel paese, quanti chilometri devo percorrere, poppante al seguito, per non morire di noia sotto la suddetta pioggia battente?

La salvezza giunge dal posto peggiore, ciò che nessuno vorrebbe incrociare nelle proprie vacanze, il luogo globale che ci riporta a casa, alla città, alla spesa e alla fretta, il non-luogo per eccellenza: il centro commerciale.

Ovviamente di una libreria nemmeno l’ombra, piuttosto l’ipermercato dei libri al 15%, quelli che getti nel carrello insieme alla frutta e ai surgelati, che arrivano a casa odorosi e umidi e per poco non finiscono in frigo.

La vacanza salvata dall’ipermercato è proseguita con il meglio che potessi scegliere, nulla che fosse classico, politico, culinario o saggiamente saggio. Davanti a me ho l’ombrellone delle donne, la rivelazione degli ultimi anni, il più citato sui social network: Fabio Volo.

Nella vita ho macinato letture di ogni sorta, da Dostoévskij a Moccia, passando per Brizzi, i romanzy Harmony, Kant e Harry Potter. Ce la posso fare.

Chissà che non riceva sorprese.