La
prima cosa che ho pensato chiudendo l'ultimo dei tre libri è stata che una
protagonista così, diciassettenne, è una delle figure più preziose e positive
che si possa proporre a un'adolescente oggi.
Ma non solo Katniss, ragazza
coraggiosa, integra, incorruttibile, pronta agli slanci più eroici
nel rispetto, senza ombre, degli esseri umani e dei sentimenti più puri.
Ma anche Gale, una specie di fauno ribelle, un cuore altrettanto puro ma arso
dal fuoco di sentimenti più brucianti, dall'acume più bellico, ma sempre mosso
da eroismo e generosità. E poi Peeta, il sole, biondo, occhi azzurri, cuore
calmo e luminoso, la sicurezza, la speranza, l'ottimismo, chi non nega mai
un sorriso e non dimenticherà chi è e chi vuole essere a qualunque prezzo.
In
un mondo fatto di emozioni superficiali falsamente soppesate, in cui la
generosità e l'abnegazione non esistono nemmeno nelle favole e nei cartoni
animati, in cui quasi volontariamente c'è chi non vuole nemmeno proporle ai più
piccoli perché non portano a vincere, in un mondo in cui ciò che conta è essere
belle e farlo notare, guadagnarci su e portare i soldi a casa, per poi farsi ancora
più belle e perdere se stesse, perché quello è aver vinto, Katniss è solo
istinto e coraggio, amore inconsapevole, spirito di sacrificio senza paura,
strumento nelle mani della libertà. Selvatica e brutale, incapace di
raccontarsi e di leggersi dentro, sa però sempre chi è, chi ama e chi
proteggerà da cosa. Sempre all'erta, piena di interrogativi sulla bontà del proprio agire, commossa
e prostrata dal sacrificio degli altri, di cui conserverà eterna memoria e
riconoscenza.
Un'eroina che non teme i capelli sporchi e le ferite, che non si
guarda mai allo specchio e sa vedere il bello in mezzo al fango. Una ragazza
carica di sostanza, che sa trovare i significati. Che non potrà non vincere.
Hunger Games
La ragazza di fuoco
Il canto della rivolta
S. Collins
Mondadori 2013
13€