Il concetto cardine è: butta l'inutile,
circondati solo del necessario e di oggetti che ami, e tutto andrà meglio.
Sembra strano, una fanaticheria fricchettona che
funziona solo su chi crede alle energie, e invece no.
Se voglio essere scettica sono bravissima, temevo la dissertazione di economia domestica,
e invece l'idea vince.
Il fondamento è nella mente, ma Marie Kondo
non lo dice, servirebbe a poco, sarebbe teoria noiosa e per
pochi, lei invece vende corsi per tutti. Dal manager single alla casalinga
stanca, alla professionista con figli. Marie Kondo propone una faccenda empirica,
da toccare con mano. Tu prova e poi mi dirai come ti senti.
Non che non costi sacrificio, sforzo emotivo, anche
una discreta quantità di tempo, ma alla fine succede che ciò che riempie la tua
casa puoi guardarlo con affetto, goderne l'uso e la vista, sfruttarlo in tutte
le sue facce fino alla consunzione o all'esaurimento delle sue funzioni. Nulla
di ciò che ti circonda sarà inutile, dimenticato, ignorato, detestato, inutilizzato.
Nulla sarà lì a rappresentare qualcun altro, tutto ciò che ti circonda
racconterà qualcosa a te o di te, e sarà in una relazione funzionale attiva con
te. Nulla sarà privo di senso. Questo rappresenta un rinforzo
alla propria emotività, lascia che le nostre emozioni risuonino nel nostro
ambiente, e la consapevolezza emotiva è la base del benessere.
Ecco. Forse ho detto anche troppo. Marie Kondo
non dice, fa provare per credere.
La magia del riordino
Marie Kondo
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