lunedì 20 giugno 2011

Fate la nanna

Della sua veridicità, efficacia e affidabilità non se ne può giudicare fino a prova empirica (ancora non effettuata), ma la teoria non farebbe una piega: il sonno non è soltanto un fenomeno naturale e spontaneo, ma può essere imparato ed insegnato; in altre parole è possibile “educare” al sonno, così da consegnare a chi impara gli strumenti per saper riposare.
Il metodo non è complesso, la logica che lo guida ineccepibile, la pratica emotivamente un po’ logorante.
Il concetto alla base è uno: il sonno non è un fenomeno omogeneo, è costellato di piccoli risvegli. Perché i bimbi “imparino” a dormire, sarà necessario far in modo che in questi piccoli risvegli non provino disagio e sappiano riaddormentarsi autonomamente. Perché ciò accada è necessario che si addormentino da soli, accompagnati da uno o più oggetti che nel corso del sonno ritroveranno accanto a loro, ma non accompagnati dai genitori, che nel corso del sonno non potranno ovviamente ritrovare accanto a loro.
Il tutto prevede un training di durata imprecisata, differente in ciascun caso, affinché il bimbo impari ad addormentarsi da solo. Fatto questo saprà dormire da solo tutta la notte filata.
Speriamo. Innanzitutto perché il libro ha venduto milioni di copie in tutto il mondo (e la vendita non è garanzia di successo, piuttosto di incasso), in secondo luogo perché il sonno dei piccoli è argomento dolente per molti.
Rimaniamo in attesa di feedback.

Fate la nanna
Di Estivill Eduard e De Bejar Silvia
Mandragora 1999
€9

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